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Scopri i profili lavorativi del futuro: green e digitale protagonisti.

Entro il 2025 serviranno ben 2,2milioni di lavorati specializzati in sostenibilità green e digitale: questa la stima di Unioncamere. Leggi per scoprire quali saranno i profili più ricercati.

Secondo le previsione per il quinquennio 2021-2025 di Excelsior – sistema informativo di Unioncamere – il mercato del lavoro avrà bisogno di nuove figure specializzate in strategie eco-sostenibili, per un totale di almeno 2,2 milioni di lavoratori. Dunque entro il 2025 sei lavoratori su dieci devono essere in grado di acquisire competenze green o digitali.

Questo si innesta nell’ambito più vasto del processo di digitalizzazione che coinvolge, da un lato, le attività produttive e in generale i lavoratori, e dall’altro la formazione delle competenze di tutta la popolazione, in un’ottica più generale.

La sostenibilità e il digitale sono ambiti che si stanno dimostrando in grado di trasformare il mondo dell’occupazione, con un conseguente riorientamento nella selezione dei profili da parte delle imprese. Ma al momento si assiste a una carenza di figure adeguate: la necessitò di adeguazione coinvolge tutte le tipologie di attività, sia in ambito pubblico che privato, ed è un cambiamento che investe non soltanto i giovani che escono ora da scuole o università, ma anche i lavoratori in grado di aggiornare le proprie competenze.

La necessità di nuovi lavoratori è già risultata evidente, con le ultime misure prese per la sostenibilità energetica in ambito domestico: servono tecnici, ingegneri civili, installatori di impianti, ingegneri elettronici e delle telecomunicazioni, gestori di reti e sistemi telematici.

Dunque si configurano come sempre più necessari i profili Stem e Ict, con competenze digitali: analisti e progettisti di software, amministratori di sistemi, ingegneri energetici e meccanici e disegnatori industriali. E il cambiamento investirà in modo trasversale tutti gli ambiti: dagli impiegati ai servizi commerciali e turistici, alle professioni con elevate specializzazioni tecniche, dagli operai agli artigiani. Ma anche professori, specialisti in scienze sociali, impiegati addetti alla segreteria e all’accoglienza, addetti alla contabilità, e addirittura cuochi (per via dell’attenzione del consumatore alla riduzione degli sprechi, all’eco-sostenibilità, al km0 e così via).

Ma è prevedibile l’emergere di figure più specifiche come il progettista in edilizia sostenibile, lo specialista in domotica, i tecnici e gli operai specializzati nell’efficientamento energetico nelle costruzioni; il certificatore di prodotti biologici nell’agroalimentare; il progettista meccanico per la mobilità elettrica.  

È di vitale importanza, allora, che la formazione si adegui in fretta a questi cambiamenti attuali, pena il rallentamento della ripresa economica del paese.

Fonte: il sole24ore.com

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